2015 - Gruppo Alpini Crocetta del Montello

- Sezione di Treviso -
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L'Aquila, 15, 16 e 17 maggio 2015

IL RITORNO ALLE... ORIGINI
Per decine di migliaia di alpini L'Aquila è il simbolo stesso della naja, il luogo dove è avvenuto il primo impatto, qualche volta anche un po' traumatico con quella realtà. Ci si arrivava, dopo aver percorso mezza Italia, con il "trenino" sul quale si trasbordava ad Orte e che saliva sulla cremagliera molto lentamente fino a scaricarci nella stazione di L'Aquila.
Arrivati li, si pensava magari di andare in un bar per bere qualcosa, ma una volta scesi da quel treno c'era ad aspettarci un ufficiale, che senza neppure chiederci il nome o dove andavamo (gli bastava guardarci in faccia!), ci indicava, con modo piuttosto spiccio e che non ammetteva repliche, di salire su quel camion che era parcheggiato all'esterno della stazione e che ci avrebbe portato in caserma, e così, voglia o non voglia, era. Iniziava in questo modo, per tutti quelli che ci sono passati, quel periodo che ha segnato in modo profondo la nostra vita, periodo nel quale abbiamo imparato tante cose che oggi non manchiamo di ricordare, anche con un filo di nostalgia, a quei giovani che il servizio militare non lo fanno più, ma i tempo sono cambiati...
E veniamo al dunque, a questa nostra rimpatriata aquilana.
Cronaca. Venerdì 15 maggio, alle 7 del mattino, ci si ritrova in baita con i due pulmini sui quali la sera prima avevamo già caricato quasi tutto. Completiamo il carico e via, si parte alla volta de L'Aquila.
Il viaggio è abbastanza lungo, ma la compagnia è buona, nel pulmini si sta' comodi e ci aspettano, per il pranzo, al ristorante La Cantinetta affacciato sul porto di Ancona, dove arriviamo, puntualissimi, dopo una breve sosta in autogrill per sgranchirci le gambe e per un caffè.
Due passi lungo la strada che costegggia il porto e siamo finalmente seduti a tavola. Il locale è tipico, uguale a quello nel quale ricordava di essere stato diversi anni prima il Capogruppo e dove ha voluto tornare per gustare lo "stoccafisso all'anconetana".
Il pranzo è buono, e dopo esserci saziati e chiuso con il tipico "caffè borghetti", ritorniamo sui nostri passi, verso il pulmini che ci aspettano, non senza aver fatto qualche foto ricordo.
Il viaggio riprende e ci portiamo sempre più vicino alla nostra mèta, dove giungiamo verso le 16 dopo aver attraversato l'Apennino ed aver percorso il tunnel del Gran Sasso sul quale era ben evidente una nevicata piuttosto fresca.
Giunti sul posto prendiamo contatto con il nostro "angelo custode", che ci accompagna all'alloggio che ci è stato assegnato e che si trova a due passi dalla caserma che tanti anni fa ha visto transitare tanti di noi.
L'alloggio si trova un fabbricato normalmente adibito a Centro Anziani ed è in ottima posizione e gli spazi sono soddisfacenti. Scarichiamo, ci sistemiamo e siamo pronti per il primo assalto alla città.
La serata ci vede un po' dispersi per le strade del centro della città, tutt'ora costellate di impalcature di sicurezza sui fabbricati colpiti dal terremoto e sui quali non ci sono stati ancora interventi di recupero (qualcuno si chiede se mai ci saranno...). La salita al castello e, con il tempo che una volta "spesso" sta' minacciando, ci sediamo per mangiare un bel tagliere di porchetta e alcuni arrosticini, accompagnando il tutto con della buona birra. E la pioggia che, seppure abbastanza leggera, arriva.
Rientriamo con calma al nostro alloggio e ci prepariamo per la notte.
Anche sabato mattina piove, ma questo non impedisce al capogruppo una visitina al COA a salutare quelle persone con le quali finora ha sempre dialogato per telefono. E poi, pian piano, grazie a Dio se ne va anche la pioggia e una bella giornata si apre davanti a noi.
A mezzogiorno pranziamo un po' di qua' e un po' di la', ma poi, nell'alloggio, ci ritroviamo per un riposino prima di immergerci nella grande festa.
E, nel frattempo, ci raggiungono anche gli altri amici arrivati a L'Aquila con altri mezzi.
Ci si incammina quindi tutti assieme verso il centro passando dal Castello, la Fontana luminosa e Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Duomo, dove facciamo un attimo di sosta per assistere al carosello di una fanfara e approfittare dell'occasione per una birra.
Altri si sono avviati verso gli altri luoghi interessanti della città, quali, ad esempio, la Fontana delle 99 cannelle.
La bella giornata che ne è uscita ci ha insomma permesso di visitare un po' meglio la città di quanto al mattino, con la pioggia, speravamo.
Il pranzo in qualche ristoro di cui è piena la città, il riposo pomeridiano e poi via di nuovo in centro tra cori e fanfare, fino a note fonda.
E' domenica, il giorno della sfilata. Levata mattiniera anche per il gran trambusto provocato dall'andirivieni di tanti alpini nella strada sulla quale si affaccia il nostro alloggio, che è parte della zona di ammassamento. Dopo la colazione nell'adiacente pasticceria si comincia a vagare in cerca di qualche amico, di qualche vecchio commilitone e, in alcuni casi, la ricerca è premiata. Incontriamo gli amici di Rauscedo, con i quali siamo gemellati, Sandro Moretti, crocettano trapiantato a Velletri, e qualche altra conoscenza.
Nel frattempo ci ha raggiunto Marianella Tormena, la nostra Sindaca, dopo il lungo viaggi iniziato a notte fonda e che noi avevamo sconsigliato. Ma lei non ha voluto ascoltarci e così, dopo la sfilata, ripartirà alla volta di Crocetta. Determinata, ma anche un po'... incosciente!
Ma il tempo passa veloce ed è già ora di portarci a nostra votla all'ammassamento, dove ben sappiamo che a dispetto degli orari indicati, probabilmente ci sarà da aspettare un bel po'; e così è. Ma il tempo passa tra un incontro, una suonata della fanfara, e via dicendo.
Finalmente arriva anche per noi il momento e ci avviamo, petto in fuori, orgogliosi di esserci anche stavolta, per la lunga sfilata tutta percorsa tra due ali di folla che non smettono mai di applaudire; un piccolo brivido quando passiamo di fronte alla tribuna d'onore, di fronte al Presidente e al Labaro Nazionale coperto delle medaglie d'oro di tanti combattenti.
Terminata la sfilata e rientrati alla "base", una parte del gruppo parte subito alla volta di casa con uno dei due pulmini con i quali siamo arrivati a L'Aquila, mentre i rimanenti si fermeranno ancora per una notte e rientreranno lunedì, con più calma, e dopo aver fatto, lungo il viaggio di ritorno, una tappa a Fermo per il pranzo in un ristorante sul lungomare.
Il viaggio riprende dopo aver gustato del buon pesce e, soddisfatti, rientriamo a Crocetta verso sera con un ottimo ricordo di questa adunata e aspettanto quella di ASTI.
Arrivederci.
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