La storia
8 marzo 1931
Nasce il Gruppo di Crocetta del Montello
La storia del Gruppo Alpini di Crocetta del Montello parte dal presupposto, poi rivelatosi errato, che esso fosse stato fondato il 6 maggio 1962, come risultava nell'atto costitutivo e da vari documenti, compreso il servizio fotografico pubblicato in altra pagina assieme al resoconto giornalistico della giornata.
Senonchè, nel corso dei lavori di sistemazione del nostro modesto archivio ("modesto" in quanto non esiste perché dispersa o distrutta quasi completamente la documentazione fino al 1998 compreso), avvenuti nel 2009, dopo che nello scantinato della Casa degli Alpini abbiamo ricavato una stanza da adibire ad "ufficio" e archivio, è venuto alla luce un articoletto ritagliato, apparso sul periodico dell'Associazione, "L'Alpino", del 1° aprile 1931, sembra "donato" al Gruppo nel 2000 dall'Alpino veneziano Giorgio Zanetti, il cui nome ricorre tra i sostenitori del Monumento "Alla Mamma dei Caduti", addirittura incorniciato e con sul retro una dedica, nel quale si racconta della nascita del Gruppo Alpini di Crocetta del Montello avvenuta il giorno 8 marzo 1931, giorno nel quale fin dal 1922 in Italia si celebra la "Festa della Donna".
Dopo un primo momento di perplessità legata anche alla data del giornale (mah..., proprio il 1° aprile?... non sarà mica un "pesce...?"), di questo articolo, rimasto per qualche anno ignorato in mezzo ad altre carte, ne abbiamo verificato la veridicità presso la Sede Nazionale, che lo ha confermato. Ecco qui il testo integrale:
CORNUDA
Il Gruppo di Crocetta
Cornuda, marzo. - Alla presenza del Consiglio al completo della Sezione di Cornuda, e delle rappresentanze dei gruppi viciniori, si è svolta a Crocetta del Montello la cerimonia inaugurale del Gagliardetto del Gruppo locale.
Don Sante Brusa, prode cappellano del Battaglione Tolmezzo, ha benedetto il Gagliardetto, di cui è stata madrina la signorina Cesira Furlan, sorella di un alpino caduto in guerra. Lo stesso Don Sante ha pronunciato un discorso rievocando l’eroismo dimostrato in guerra dagli alpini e artiglieri da montagna.
Quindi gli alpini in corteo, si sono portati davanti la lapide del Caduti in guerra di Nogarè. Il capo gruppo sergente Mazzocato ha fatto l’appello dei morti fra l’intensa commozione dei presenti.
Constatato quindi corrispondere al vero quanto sopra, non ci è rimasto altro da fare, per intanto, che prendere atto che il Gruppo Alpini di Crocetta è nato nel mese di marzo del 1931, esattamente domenica 8 marzo 1931 (come peraltro riporta il libro "Gli alpini del Grappa, del Montello e del Piave - Storia della Sezione ANA di Treviso" di Luigino Scroccaro) e non nel 1962 come fino ad ora ritenuto, e di "riappropriarci" pertanto della nostra vera "anzianità".
Da ricordare, per completezza di informazione, che l'attuale Gruppo di Cornuda, ora appartenente anch'esso alla Sezione di Treviso, si sarebbe costituito nel 1922, nella Sezione di Feltre, dalla quale si sarebbe staccato nel 1930 per diventare Sezione autonoma. «L'Alpino» riporta infatti la notizia della nascita della Sezione di Cornuda nel 1930 alla quale, nel 1931, si aggregò il nuovo Gruppo di Crocetta del Montello.
Cosa sia accaduto, perché sia sceso l'oblio e non si parli più del Gruppo di Crocetta del Montello fino alla "rinascita" del 1962, sono cose che stiamo cercando di appurare con qualche ricerca che si prospetta peraltro alquanto difficoltosa. Il lunghissimo tempo trascorso si è ormai portati via tutti i testimoni dell'evento; la speranza è di ritrovare qualche documento o, quantomeno, dei ricordi tramandati. Quello che ci potrebbe dare qualche aiuto è il fatto che nell'articoletto de "L'Alpino" sono riportati alcuni nomi.
Possiamo supporre che una delle cause che ha portato alla scomparsa del Gruppo di Crocetta fondato nel 1931 sia stato il secondo conflitto mondiale, al termine del quale molte sono le cose che si sono dovute ricostruire nella nostra terra che era stata prima linea, non soltanto edifici e infrastrutture... Chissà che con l'aiuto di qualcuno e un po' di fortuna non riusciamo a venire a capo di qualcosa...
Di certo c'è quanto segue.
- Il Capogruppo, è sicuro benché l’articolo de "L'Alpino" ne riporti soltanto il grado e il cognome, era Lorenzo Mazzocato, nato a Nogarè (allora Comune di Cornuda e oggi di Crocetta del Montello, Comune costituito nel 1902 con il nome di "Crocetta Trevigiana", modificato dopo la Grande Guerra e del quale da allora fanno parte le frazioni di Nogarè, Ciano e il capoluogo Crocetta del Montello) il 2 agosto 1897, figlio di Francesco e di Bianchin Giovanna, andato avanti l'1/7/1957. Gli unici documenti in possesso del figlio Cirillo, oltre al ritratto del giovane alpino qui riprodotto, sono alcune fotografie del funerale, cosa questa piuttosto singolare per l’epoca, generalmente riservata ad eventi di una certa importanza. Nelle fotografie si nota infatti una notevole presenza di alpini, con tanto di cappello, e corona; ben tre i preti celebranti (Don Gennaro Bolzonello e Don Amedeo Cometto della Parrocchia di Crocetta e Don Giancarlo Castagna di quella di Nogarè); molto numerosa appare anche la popolazione. Questa grande partecipazione di comuni cittadini e di alpini, non può non far pensare al fatto che si trattasse di personaggio “importante” per gli alpini oltre che per il paese, e che quindi fosse lui quel «capogruppo sergente Mazzocato» di cui parla “L’Alpino”. A conferma di queste supposizioni, nel numero del mese di maggio 1933, riportando la notizia del “ricostituito” Consiglio della Sezione di Cornuda, il medesimo periodico dell’A.N.A., ne riporta i nomi dei membri, citando, tra gli altri, il Sergente Lorenzo Mazzocato. Vi è da aggiungere che la figlia Elena lo ricorda come un grande appassionato degli alpini; fu uno di quelli, tra l’altro, che parteciparono alla prima adunata nazionale sull’Ortigara come partecipò a quelle seguenti finchè gli fu possibile. Ricorda anche, Elena, che parecchi anni or sono del papà ne parlò con il capogruppo del tempo il quale, evidentemente, non diede molto peso alla questione e la cosa le dispiacque particolarmente anche se evitò di esprimere la sua delusione. Al tempo era in possesso anche di qualche documento, fotografie e medaglie che sono, purtroppo, andati dispersi nel trasloco da casa sua o consegnati ad altre persone che non ricorda. Un peccato davvero che una parte così significativa della storia del Gruppo sia andata in questo modo andata persa.
- La Madrina del Gagliardetto si chiamava Cesira Orsola Furlan (o Chiesira-Orsola, come risulterebbe dall'anagrafe; si sa che in quegli anni gli impiegati comunali non erano certo dei laureati nè diplomati, quasi sempre avevano frequentato soltanto le prime classi elementari e scrivevano tutto a mano; molti sono infatti gli errori rimasti), figlia di Luigi e Gasparetto Angela, nata a Nogarè, allora Comune di Cornuda, il 1° maggio 1891; deceduta il 2 novembre 1972, sorella dell'Alpino Eugenio Romano Furlan, nato a Nogarè il 1° maggio 1893 e deceduto per ferite riportate in guerra, sul Monte Cima, il 25 maggio 1916. Cesira-Orsola Furlan si è sposata all'età di 44 anni (molti per il tempo) con Luigi Poloni; la coppia non ha avuto figli.
- Il celebrante che benedisse il gagliardetto era Don Sante Brusa. Nacque a Postioma il 20 aprile 1890. Chiamato alle armi ebbe l’incarico di cappellano del Battaglione Tolmezzo dell’8° Reggimento Alpini. Catturato dagli austriaci l’8 novembre 1917 conosce la prigionia e l’odissea dei campi di concentramento insieme ai suoi alpini, con i quali organizza nei lager un coro, un corpo bandistico ed una filodrammatica. Viene liberato dopo 366 giorni. Dopo la guerra il 19 marzo 1921 si trasferisce a Venegazzù dove il 24 giugno dello stesso anno viene nominato Parroco. Rimane a capo della parrocchia di Venegazzù per ben 45 anni, fino al 1966, anni durante i quali su sua iniziativa viene costruito e inaugurato il monumento ai caduti, che volle grande per ricordare l’atrocità della guerra e il sacrificio di 41 giovani morti sul Carso, sul Grappa e sul Montello, oltre a 29 vittime sui deserti sabbiosi della Cirenaica. Dopo il 1966, dimessosi da parroco per una grave malattia, è rimasto a Venegazzù, dove ha continuato la sua opera pastorale fino al 21 gennaio 1972, quando è andato avanti. Ai piedi del Monumento da lui voluto gli è stato dedicato un cippo; a Volpago del Montello gli è stata intitolata una via e il locale Gruppo Alpini porta il suo nome. Lo si vede nella foto a sinistra, con la croce sul petto, in mezzo ai suoi alpini sul Tonale.
(foto tratta da "1915-18 Alpini ed austriaci sulle vette", 1994, di Guido Aviani Fulvio e Roberto Lenardon - Aviani Editrice)
A ulteriore conferma della data, anche se ormai non più determinante, è stato poi rinvenuto un "Biglietto di Stato urgente", quello che oggi sarebbe un telegramma, con il quale il 10 marzo 1931 la Tenenza CC.RR. C. Veneto scrive al Comando della Divisione Compagnia CC.RR. di Treviso e alla Regia Prefettura e Questura Provinciale di Treviso:
N° 165/12 di Prot. Div. 3
Dalle ore 13.30 alle ore 17 dell'8 corrente ebbe luogo in Nogarè di Crocetta la cerimonia per la inaugurazione del Gagliardetto dei Gruppo Alpini in congedo del Comune di Crocetta.
Intervennero i Podestà ed i Segretari Politici viciniori le rappresentanze del Fascio e degli ex Combattenti di Cornuda e degli ex Combattenti di Crocetta.
Dopo la cerimonia religiosa l'ex Tenente Cappellano BRUSA Don Sante, parroco di Venegazzù, tenne ai circa 300 intervenuti un breve discorso patriottico, nelle vicinanze della lapide dei Caduti di Nogarè.
Dalle ore 18 alle ore 20 ebbe luogo il rancio speciale, e la festa ebbe fine alle ore 22 tra canti ed inni patriottici.
Nessun incidente turbò la cerimonia.
Da questa comunicazione di servizio si evince, oltre alle modalità di svolgimento della cerimonia fondativa e le autorità intervenute, anche il cospicuo numero di alpini presenti, ben 300; si ritiene, se non tutti, la quasi totalità degli Alpini dell'intero Comune.
Peccato che di questa cerimonia non si sia potuta trovare alcuna fotografia.
«L’Alpino» cita poi il Gruppo di Crocetta nel numero di dicembre 1932 a proposito della partecipazione del suo Gagliardetto alla cerimonia di inaugurazione della «fiamma verde» del Gruppo di Maser e, ancora, nel numero di febbraio 1935, nel quale riporta che il Gruppo di «Crocetta del Montello» è «al comando dell’alpino Favero Riccardo in sostituzione dell’artigliere alpino Dinello Vittorio, dimissionario».
Del Gruppo di Crocetta del Montello ne «L’Alpino» non si trova più traccia e la stessa Sezione di Cornuda viene citata per l’ultima volta nel giornale del 27 aprile 1947 (il primo numero uscito dopo la sospensione durante il periodo bellico), in prima pagina, sotto il titolo Rinascita, che tratta appunto della ricostituzione dell’A.N.A. dopo il fermo dovuto alla seconda guerra mondiale, e riporta l’elenco delle Sezioni che comprende Cornuda, che però probabilmente non era più stata riattivata. Nel numero de «L’Alpino» di giugno del 1949 viene riportato un nuovo elenco delle Sezioni dell’A.N.A., nuove e ricostituite, e Cornuda infatti non vi compare più.
Quali siano stati poi i motivi per i quali del Gruppo Alpini di Crocetta del Montello (come peraltro della Sezione di Cornuda) non se ne è più sentito parlare, è un mistero che cercheremo di chiarire anche se temiamo non sarà cosa facile a causa del lungo tempo trascorso, che si è portati via tutti i testimoni di quegli avvenimenti ed anche i ricordi.
Riteniamo ragionevole immaginare che, almeno concausa, potrebbe essere il fatto che negli anni '30 l’A.N.A., come tutte le altre Associazioni d’Arma (e non solo quelle), passò sotto il diretto controllo del Partito Nazionale Fascista e questo, si voglia o no, oltre a limitarne l’autonomia, probabilmente ne intaccò anche lo spirito e gli ideali anche se, per ovvie ragioni, nessuno (o pochissimi) osava dichiarare apertamente il suo disaccordo, cosa che avrebbe potuto essere fonte di non pochi guai. Ciò potrebbe aver smorzato gli entusiasmi che animavano gli alpini soprattutto nei piccoli centri come il nostro, dove ognuno conosceva tutti i concittadini. Se ci aggiungiamo l’avvento della Seconda Guerra Mondiale che portò, tra l’altro, all’interruzione dell’attività delle Associazioni e, dal settembre 1943, anche la sospensione della pubblicazione de «L’Alpino», potremmo avere le ragioni principali della “scomparsa” del Gruppo Alpini di Crocetta del Montello e della Sezione di Cornuda.
Le ricerche continuano, e se qualcuno è in grado di darci qualche notizia avrà la nostra gratitudine...