La storia
6 maggio 1962
La ricostituzione del Gruppo
Dopo ben trentuno anni dalla sua costituzione, nel corso dei quali c'è stata anche la terribile seconda guerra mondiale, il Gruppo Alpini di Crocetta del Montello rinasce, quindi, nella Sezione di Treviso.
A questa rinascita ci si arriva, dopo tutta una serie di riunioni e incontri preliminari, il 6 maggio 1962, poiché, evidentemente, era stata completamente persa memoria degli eventi del 1931 pur essendo ancora viventi diversi protagonisti di allora, compreso quel Vittorio Dinello vissuto fino al 1987 che, anche se per un breve periodo, ne fu addirittura il Capogruppo.
Prima della ricostituzione del Gruppo, gli Alpini del nostro Comune che dopo la il secondo conflitto mondiale aderirono all'A.N.A. erano iscritti, per la maggior parte, al Gruppo di Cornuda, rinato invece, come Gruppo e non più come Sezione, già nel 1956 nella Sezione trevigiana. Qualcuno era iscritto a Montebelluna.
Alcuni dei promotori di questa rinascita, ai quali siamo riusciti a risalire, furono Carletto Ancilotto classe 1933, ufficiale degli alpini, †24/03/2000; Giuseppe Bolzonello classe 1932, †11/04/1991, Fernando Dalla Lana classe 1932, †03/10/2018, i fratelli Giovanni e Giuseppe Fontanella il primo classe 1897 (e probabilmente presente anche alla nascita del Gruppo nel 1931) †26/02/1985, il secondo classe 1912 †09/10/1983, Giuseppe Poloni (divenutone il primo Capogruppo) classe 1932, †07/05/2022, Raffaele Tonello classe 1915, †21/11/2012, Antonio Tormena classe 1932, †19/12/1981, Virgilio Truccolo classe 1931 †28/01/2022 e Antonio Zampieri classe 1902 (anch'egli probabilmente presente nel 1931), †12/03/1963. Molto probabilmente ve ne furono altri, ma queste sono le notizie che siamo riusciti a raccogliere. Se ci perverranno altre informazioni e, soprattutto, qualche documento, saremo ben lieti di aggiornarle.
Costoro, riunitisi presso l'Osteria Salandin (attualmente vi si trova un locale denominato "Al Bacaro"), che poi per tanti anni ne rimase la Sede, rifondarono il Gruppo Alpini di Crocetta del Montello (il primo e fino al 19 settemnre 1979, quando nacque quello di Ciano e poi, l'8 aprile 1984 quello di Nogarè, unico Gruppo del Comune) e ne costituirono il primo Consiglio provvisorio, nominando nella loro prima riunione, quale Presidente (Capogruppo) Onorario, il Capitano Valentino Morello di Ciano, ufficiale degli Alpini in pensione, il quale, peraltro, non fece in tempo a vedere la rinascita del Gruppo perché andò avanti prematuramente il 22 febbraio 1962, quando mancavano soltanto poco più di due mesi alla cerimonia costitutiva.
L'entusiasmo era alle stelle: non si deve scordare che nei nostri paesi in quegli anni quasi non c'era famiglia che tra i suoi componenti maschi (allora non esisteva leva né servizio militare volontario femminile) non contasse almeno un Alpino (padre, fratello, figlio, marito...) e ancora tanti, tantissimi erano quelli che avevano combattuto nei due conflitti mondiali, soprattutto nell'ultimo, del quale erano vivissimi nelle memorie i ricordi dei Caduti e Dispersi, come pure dei gravi fatti accaduti in paese durante l'occupazione nazista (leggi i fatti narrati dal Capitano Morello >Pubblicazioni>Ciano del Montello...).
Per tutti gli alpini l'orgoglio di poter avere un proprio Gruppo comunale autonomo era palpabile, si sentiva nell'aria; in tutto il paese quasi non si parlava d'altro.
I grandi preparativi sfociarono in quella memorabile giornata del 6 maggio 1962, preannunciata anche da Fameja Alpina nel numero di marzo 1962, nel quale riportava anche la triste notizia della morte del Tenente Colonnello degli Alpini Valentino Morello, il cui ricordo preferiamo lasciare al calore delle parole che il compianto Danilo Carraro, impiegato comunale, scrisse in un articolo che il quotidiano "Il Gazzettino", di cui era corrispondente dal nostro paese, pubblicò il giorno successivo, lunedì 7 maggio 1962, unico documento che abbiamo trovato e che riportiamo integralmente, oltre al bellissimo servizio fotografico che pubblichiamo qui sotto e che testimonia la grandiosa, irripetibile partecipazione di Alpini e della popolazione; basta dare un'occhiata alle fotografie per vedere la grande sfilata e il piazzale della Chiesa e Viale Antonini stracolmi di Penne Nere a perdita d'occhio ("oltre 1500" scrive Carraro) e, si noti, tutti "vestiti da festa", giacca e cravatta! (oggi, purtroppo, alle nostre feste e anche alle adunate nazionali si vede ben altro...).
Ma leggiamo questa cronaca, riportata anche da «L'Alpino» nel numero del mese di maggio dello stesso anno.
Le sponde del Sacro Fiume Piave e le pendici del Montello hanno accolto, in un ideale abbraccio, le oltre 1500 penne nere venute domenica a Crocetta per la benedizione del Gagliardetto del gruppo locale recentemente costituito. Una giornata di spontaneo affratellamento che ha accomunato in un commovente spirito di corpo "veci e bocia", applauditi da una simpatica manifestazione d'affetto dell'intera cittadinanza.
Le rappresentanze dei vari Gruppi si sono radunate in Via dei Martiri. Da qui è partita la sfilata. Apriva il corteo la Fanfara del 7° Reggimento Alpini di Belluno, forte di quarantadue elementi. Con perfetto sincronismo, gli scarponi hanno marciato lungo Via dei Martiri, Via Erizzo, dove era installato il palco delle Autorità, e Viale Antonini dovunque applauditi dalla numerosa folla assiepatasi ai lati delle strade. Sul sagrato della Chiesa parrocchiale è stata celebrata la Santa Messa officiata da Don Paolo Chiavacci, ex Tenente degli Alpini. Il commento liturgico è stato di Don Mario Gardin mentre il Parroco di Crocetta Don Amedeo Cometto ha portato ai presenti il saluto e l'augurio di mons. Mistrorigo, Vescovo di Treviso, impedito a presenziare per precedenti impegni assunti.
Terminato il sacro rito, è stato benedetto il Gagliardetto del quale è stata Madrina Rosetta Giusti, figlia di Alpino disperso in Russia, che aveva al suo fianco il Capogruppo Giuseppe Poloni, il mutilato di guerra 1915/18 Giovanni Fontanella e il Presidente della Sezione di Treviso rag. Bruno Manfren.
Dopo la lettura della Preghiera dell'Alpino, ascoltata nel più religioso silenzio, Don Paolo Chiavacci ha tenuto un vibrante discorso di circostanza seguito da altro del Presidente della Sezione di Treviso. La consegna di una medaglia d'oro ricordo alla madrina del Gagliardetto e la deposizione di una corona di alloro alla lapide che ricorda i Caduti in guerra hanno chiuso la cerimonia.
Hanno presenziato: il Magg. Monzani del Comando "Julia" di Udine, il Magg. Biagini del Distretto Militare di Treviso, il Capitano Galardi Comandante del Presidio Militare di Giavera, il Capitano Mosca Comandante la Compagnia Carabinieri di Treviso con il Maresciallo Maggiore Zago Comandante la Tenenza, il Signor Sannini padre di Medaglia d'oro della Resistenza, Padre Carlo Marangoni, il Grande invalido di Guerra G. Favrin della locale Sezione del Fante, il sindaco di Crocetta ing. F. Castagna, gli Assessori Provinciali C. Bernini e prof. E. Favotto, il Giudice Conciliatore di Crocetta dott. G. Castagna, il Comandante la Stazione Carabinieri di Crocetta Brig. Loffredo e il Direttore del Canapificio Veneto sig. Viviani.
Presenti i labari delle Sezioni alpine di Treviso e Valdobbiadene, le bandiere della Sezione Mutilati e Invalidi di Guerra e della Sezione del Fante di Crocetta, il Labaro dei Reduci di Russia nonché i Gagliardetti dei Gruppi alpini di Caerano, Signoressa, Selva, Preganziol, Casale sul Sile, Mogliano Veneto, Cornuda, Giavera, Montebelluna, Solighetto, Musano, Paderno di Ponzano, Ormelle, Vidor, Mestre, Colbertaldo, Rotonda di Bidasio, Villorba, Camalò, Bigolino, Refrontolo, Treviso, Valdobbiadene, Castelli di Asolo, Povegliano, Falzè di Piave, Sernaglia della Battaglia, Arcade, Ponzano Veneto, Altivole, Onigo di Piave, Bavaria, Santa Croce del Montello, Cusignana Bassa, Trevignano, Volpago del Montello, San Pietro di Barbozza, notati i vistosi cartelli dei Gruppi di Crocetta e Cornuda.
E' simpatico notare che all'adunata è intervenuto il Capitano Joannas Giuseppe della Sezione Alpini Valle di Susa, mentre la prima penna nera giunta tra noi è stato l'ottantatreenne Guido Codello del Gruppo di Treviso arrivato a Crocetta al sorgere del sole.
Giornata indimenticabile per Crocetta del Montello che ricorderà a lungo questa manifestazione di spirito di corpo che lega gli alpini nel ricordo di coloro che hanno servito la Patria in tempi vicini e lontani."
E' significativo, a distanza di tanti anni, sempre stretti nell'abbraccio tra le sponde del Piave e le doline del Montello, pur se questi luoghi sacri alla Patria non sono certamente più quelli di un tempo a causa dell'inciviltà dell'uomo che li ha deturpati in modo spesso irrimediabile, rileggere questo articolo nel quale sono minuziosamente riportati i nomi di molte persone, Autorità Civili, Militari, Religiose ed altri partecipanti, tanti del quali oggi, ad iniziare dall'indimenticato estensore del "pezzo", non sono purtroppo più tra noi.
Nel nostro gergo essi non sono morti, sono semplicemente "andati avanti", gli Alpini nel Paradiso di Cantore, molti di loro lasciando comunque un indelebile ricordo nella nostra memoria e un incolmabile vuoto nella società civile oltre che nella nostra Associazione.