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Bassano del Grappa, 10 e 11 maggio 2008
Semplicemente... GRANDIOSA!!!
Dobbiamo fare ammenda, e lo facciamo davvero molto volentieri. Tutti i dubbi che avevamo quando Bassano del Grappa è stata designata per l'81a Adunata Nazionale, si sono magicamente dissolti.
Un poco scottati per quello che era capitato ad Asiago, eravamo molto scettici sulla scelta pur certi, come scrivemmo su questa pagina, che tutti coloro che avrebbero in qualsiasi modo partecipato all'organizzazione, che ringraziavamo per il loro gravoso lavoro fin da allora, avrebbero dato tutto per la buona riuscita.
Ora che è finita, anche con un sospiro di sollievo, dobbiamo rendere omaggio per la straordinaria riuscita di questa adunata a tutti quelli che hanno prestato la loro opera, dall'ANA Nazionale alla Sezione di Bassano a tutti i Gruppi della Sezione, dal Comitato Organizzatore alla Protezione Civile, dal Comune di Bassano e quelli limitrofi alle Forze dell'Ordine, al Personale Sanitario e chiunque altro. Grazie a tutti.
Questa la nostra Adunata.
Diversamente dal solito, quando partecipiamo alle adunate con una trasferta di qualche giorno, stavolta eravamo troppo "vicini" (soltanto 25 chilometri), per cui abbiamo pensato, giusto o sbagliato che possa sembrare (a noi ovviamente è parso giusto), lasciare spazio a chi sarebbe venuto da più lontano, e così non abbiamo avuto una "base" bassanese.
Fin da lunedì 5 maggio, però, alcuni di noi hanno ugualmente cominciato a fare qualche visita a Bassano per "controllare" che tutto andasse bene.
Martedì 6 maggio abbiamo accolto a Crocetta del Montello la "Marcia della Memoria", una ventina di Alpini dei tre Gruppi di Treviso (Città, Salsa e Reginato) che, accompagnati dalla mula "Asia", sono partiti da Nervesa della Battaglia per recarsi a Bassano a piedi facendo alcune tappe, la prima delle quali da noi. Al loro arrivo, presente il Sindaco e diversi Alpini, l'Alzabaniera, gli Onori ai Caduti al Monumento alla Mamma dei Caduti in Piazza Marcato e poi... tutti in baita per il rancio, prima del riposo presso il salone dell'ex Istituto Pontello ora sede del "Museo del 900 e della Grande Guerra".
Diversamente dal solito, quando partecipiamo alle adunate con una trasferta di qualche giorno, stavolta eravamo troppo "vicini" (soltanto 25 chilometri), per cui abbiamo pensato, giusto o sbagliato che possa sembrare (a noi ovviamente è parso giusto), lasciare spazio a chi sarebbe venuto da più lontano, e così non abbiamo avuto una "base" bassanese.
Fin da lunedì 5 maggio, però, alcuni di noi hanno ugualmente cominciato a fare qualche visita a Bassano per "controllare" che tutto andasse bene.
Martedì 6 maggio abbiamo accolto a Crocetta del Montello la "Marcia della Memoria", una ventina di Alpini dei tre Gruppi di Treviso (Città, Salsa e Reginato) che, accompagnati dalla mula "Asia", sono partiti da Nervesa della Battaglia per recarsi a Bassano a piedi facendo alcune tappe, la prima delle quali da noi. Al loro arrivo, presente il Sindaco e diversi Alpini, l'Alzabaniera, gli Onori ai Caduti al Monumento alla Mamma dei Caduti in Piazza Marcato e poi... tutti in baita per il rancio, prima del riposo presso il salone dell'ex Istituto Pontello ora sede del "Museo del 900 e della Grande Guerra".
La comitiva è ripartita da Crocetta mercoledì 7 maggio, di buon'ora, per la seconda tappa di avvicinamento a Bassano
Giovedì 8 è partito da Crocetta un'altro gruppetto di Alpini a piedi che, passando per il Monte Tomba e, sabato mattina, per Cima Grappa, dove hanno presenziato alla solenne cerimonia, si sono poi trasferiti a Bassano, dove a mezzogiorno, sempre sabato, ci si è ritrovati per una succulenta "asparagata" dall'amico Aldo.
Ma alla sfilata non si poteva proprio mancare, e così abbiamo organizzato un pullman, tutto per noi, con il quale siamo partiti alle 6,30 per essere già alle 7,30 a Bassano, pronti ad occupare un posto lungo le transenne per poter vedere ed applaudire la sfilata fintantoché non sarebbe toccato a noi.
Abbiamo quindi avuto modo di goderci la sfilata dall'inizio fino attorno alle 14,00, quando abbiamo iniziato a radunarci all'ammassamento dove, a conferma dell'enorme partecipazione, abbiamo atteso il nostro turno oltre tre ore e mezza, tanto che qualcuno voleva quasi rinunciare ma, alla fine, come sempre, ne è valsa la pena e la lunga attesa, durante la quale abbiamo ingannato il tempo all'alpina, cioè cantando, è stata ampiamente ripagata.
Qualcuno ha sostenuto che è stata la più grande adunata mai fatta; non sappiamo se sia vero, anche perché, a file di otto anziché dei soliti dodici, significa aggiungerne una ogni tre e quindi allungare la sfilata di ben un quarto e ciò può ingannare. Ciò che però è certo, è che lungo tutta la sfilata, dall'inizio alla fine una marea di gente seguiva e applaudiva gli alpini. Non sarà forse stata la più grande adunata, ma certamente al livello di Trieste, Parma e Cuneo, solo per citarne alcune recenti.
La sfilata, come sempre, è qualcosa di unico, di incredibile, che è difficile da raccontare; va vissuta, partecipata, assaporata, oseremmo dire... goduta!
Ma anche stavolta è finita. Felici, orgogliosi, ci avviamo al pullman che ci aspetta per riportarci a casa sennonché capita il prevedibile imprevisto. Stavolta abbiamo perso una signora, moglie di un Alpino che è rimasta fin dalla mattina a vedere la sfilata; ma si tratta solo di ritardare il rientro di un'oretta, giusto il tempo di rintracciarla e caricarla sul pullman.
A questo punto non rimane che puntare dritti verso baita, la nostra Casa degli Alpini, dove il bravo Gianni, aiutato da Delvis (i due non sono venuti a Bassano per altri impegni), ci stanno preparando una pastasciutta fumante per chiudere in bellezza la giornata. E così è stato.
Ci lasciamo attorno alla mezzanotte con la consapevolezza di aver vissuto una giornata di grande alpinità e con la certezza che tante altre verranno.
Ma alla sfilata non si poteva proprio mancare, e così abbiamo organizzato un pullman, tutto per noi, con il quale siamo partiti alle 6,30 per essere già alle 7,30 a Bassano, pronti ad occupare un posto lungo le transenne per poter vedere ed applaudire la sfilata fintantoché non sarebbe toccato a noi.
Abbiamo quindi avuto modo di goderci la sfilata dall'inizio fino attorno alle 14,00, quando abbiamo iniziato a radunarci all'ammassamento dove, a conferma dell'enorme partecipazione, abbiamo atteso il nostro turno oltre tre ore e mezza, tanto che qualcuno voleva quasi rinunciare ma, alla fine, come sempre, ne è valsa la pena e la lunga attesa, durante la quale abbiamo ingannato il tempo all'alpina, cioè cantando, è stata ampiamente ripagata.
Qualcuno ha sostenuto che è stata la più grande adunata mai fatta; non sappiamo se sia vero, anche perché, a file di otto anziché dei soliti dodici, significa aggiungerne una ogni tre e quindi allungare la sfilata di ben un quarto e ciò può ingannare. Ciò che però è certo, è che lungo tutta la sfilata, dall'inizio alla fine una marea di gente seguiva e applaudiva gli alpini. Non sarà forse stata la più grande adunata, ma certamente al livello di Trieste, Parma e Cuneo, solo per citarne alcune recenti.
La sfilata, come sempre, è qualcosa di unico, di incredibile, che è difficile da raccontare; va vissuta, partecipata, assaporata, oseremmo dire... goduta!
Ma anche stavolta è finita. Felici, orgogliosi, ci avviamo al pullman che ci aspetta per riportarci a casa sennonché capita il prevedibile imprevisto. Stavolta abbiamo perso una signora, moglie di un Alpino che è rimasta fin dalla mattina a vedere la sfilata; ma si tratta solo di ritardare il rientro di un'oretta, giusto il tempo di rintracciarla e caricarla sul pullman.
A questo punto non rimane che puntare dritti verso baita, la nostra Casa degli Alpini, dove il bravo Gianni, aiutato da Delvis (i due non sono venuti a Bassano per altri impegni), ci stanno preparando una pastasciutta fumante per chiudere in bellezza la giornata. E così è stato.
Ci lasciamo attorno alla mezzanotte con la consapevolezza di aver vissuto una giornata di grande alpinità e con la certezza che tante altre verranno.
Chiudiamo questa pagina della nostra storia con alcune immagini dei giorni che vi abbiamo pur brevemente raccontato. Alla prossima.