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Trieste, 14, 15 e 16 maggio 2004
E' stata una adunata straordinaria
Diciamo la verità: è stata una gran bella adunata.
Questa manifestazione è sempre una miscela di tante componenti quali il tempo, il viaggio, l’alloggio, la compagnia, il rancio, la sfilata ed altre piccole cose.
Trieste 2004 è stato un perfetto mix di tutti questi ingredienti, sapientemente dosati un po’ dall’organizzazione, un po’ dal Padreterno, ma tutti di ottima qualità.
Ad iniziare dal tempo, che dopo tanta pioggia ci ha regalato tre giorni stupendi.
Il viaggio, poi, non tanto lungo, anzi, ma non così breve da impedirci di fare due tappe per rinfrancare il corpo e lo spirito.
La prima, infatti, attorno alle 9 per il primo approccio con il bendiddio che il reparto sussistenza aveva portato al seguito, ed anche per allungare i tempi del nostro arrivo a Trieste, oltre che per sollevare il morale, peraltro già sufficientemente buono.
La seconda tappa, invece, ha avuto un significato diverso per dove l’abbiamo fatta, a Redipuglia, luogo che non credo abbia bisogno di tanti commenti.
Qui è stata occasione per una seppur breve visita al Sacrario, avvenuta proprio nel momento in cui transitava la “colonna someggiata” che ha fatto anche una breve sosta per un omaggio al Sacrario stesso.
E da lì, con un balzo di pochi chilometri, verso alle 14 siamo arrivati a destinazione, presso il Seminario Diocesano dove ci ha guidato Lina, un’amica, che ci ha aspettato alla stazione.
Ci siamo quindi sistemati negli ampi spazi messici a disposizione e subito dopo, mentre alcuni sono partiti per la prima ricognizione del centro, altri si sono immediatamente tuffati nell’ampia cucina del Seminario per preparare il rancio serale che doveva essere consumato piuttosto presto per poi poter assistere al concerto che il Coro ANA del Montello ha eseguito, assieme ad un secondo coro, nella Chiesa di Via Capitolina, nelle vicinanze del luogo dove eravamo alloggiati. Dopo il concerto tutti in Piazza Unità d’Italia a tirare notte.
Sabato, colazione "troppo presto" e rancio alle 13. Nel frattempo, ai 40 partiti con il pullman venerdì mattina, si sono uniti altri 4 arrivati nella notte e il drappello di 12 “emigranti” di ritorno dalla vicina Slovenia.
Rancio quindi abbondante ed in allegra compagnia. Per alcuni che avevano avuto una notte “agitata” un riposino pomeridiano ed infine, chiuse la dispensa e la cucina tutti in “libera uscita” per la serata nel centro della città.
La serata è stata magnifica, come bellissimo è stato lo spettacolo di fuochi d’artificio offertoci dalla Città, che, va detto, ha accolto gli Alpini con un abbraccio, una simpatia ed una disponibilità che ricorderemo per un pezzo.
Arriva infine la domenica, il fatidico giorno della sfilata, prevista attorno alle 14. Quindi rancio alle 11,30 e dopo un paio d’ore ci si avvia all’ammassamento.
Dove, come sempre, non si sono fatti i conti con tutti gli Alpini che c’erano: tanti, tanti, tanti! Sicché ci siamo avviati con ben due ore di ritardo, ma ne valeva la pena!
E’ stata una sfilata bellissima, tra due ali di folla plaudente; vestiti delle nostre nuove camicie, o chi non l’aveva della maglietta fatta per l’occasione, siamo sfilati tutti assieme, in gruppo, distanziandoci e distinguendoci da chi ci precedeva e da quelli che ci seguivano.
E’ stato molto bello, come sempre è difficile da raccontare, da capire, ma... è già tempo di tornare a casa.
Troveremo una lunga colonna, faremo una tappa ristoratrice, si canterà e si riderà finché... eccoci in Baita a scaricare.
Anche Trieste è andata.
Ci aspetta Parma.
Al termine di questa Adunata sono doverosi alcuni ringraziamenti. Innanzi tutto all’Economo del Seminario, Sig. Righi, che ci ha ospitato mettendoci a disposizione gli spazi di cui avevamo bisogno.
Grazie anche a Lina e Giorgio, coppia di amici di Trieste, che ci hanno fatto da cicerone e per la simpatica compagnia.
Grazie a Felice, Raffaele, Lino e Giacomo per gli ottimi ranci ed a tutti quelli che, mi perdonino se non li cito, hanno dato una mano in cucina, in particolare Daniela, Anna la Rossa, Anna (anche per il buon pane casereccio) e Delia.
Grazie, infine, a tutti i partecipanti per questi tre bellissimi giorni passati in allegria e che abbiamo vissuto con un po’ di risvegliato amor patrio, che non guasta, che ci ha fatto sentire orgogliosi di essere presenti e partecipi a questo eccezionale avvenimento che è la nostra Adunata Nazionale!