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Le nostre gite...
Trieste
Foiba di Basovizza e Risiera di San Sabba
6 luglio 2008
Siamo tornati a Trieste per la terza volta in pochi anni. Dopo il 2004 per l’Adunata Nazionale e il 2006 per una gita in motonave, senza essere riusciti a vedere granché, stavolta siamo partiti per andare a visitare i luoghi della memoria. Eccoci quindi presso la Foiba di Basovizza, dove si sono consumati i crimini titini non appena finita la guerra e poi nella risiera di San Sabba dove invece i crimini non meno efferati sono stati commessi dall’occupante tedesco.
La gita, ovviamente, non era soltanto un pellegrinaggio in questi tristi luoghi ma voleva essere, soprattutto, una occasione per trascorrere una giornata in allegra compagnia, pure inframezzata da quei momenti. E così è stato.
Partenza puntualissimi alle sette da Piazza Marcato, dopo aver caricato in Baita i rifornimenti per i tradizionali spuntini da consumare lungo il viaggio, il primo dei quali ci vede impegnati, poco dopo le otto e mezza, a degustare uova sode, soppressa, salame e formaggio con il buon pane di Gianni, il tutto annaffiato, oltre che dall’acqua minerale, anche dall’ottimo prosecco, tranquillo o frizzante che sia. Un caffè presso l’autogrill e poi via verso Basovizza, per la prima visita.
Colpisce la semplicità del luogo; se non fosse per il piccolo edificio realizzato a mo’ di “portineria”, dove si può trovare un po’ di documentazione, quasi si passerebbe il luogo senza accorgersene. Ma poi si vedono il luogo dove era la Foiba (ora chiusa da un coperchio) e i vari cippi e monumenti eretti lungo il perimetro dell’area da vari Enti e Associazioni a ricordo dei tragici fatti che vi si sono svolti.
Ci trasferiamo poi al porto per la visita all’Acquario che, a dire il vero, pure con qualche bell’esemplare, ci è parso un poco modesto (forse perché abbiamo visto quello di Genova...).
Ma è quasi ora di pranzo e, guidati dal titolare che ci precede in motocicletta, ci rechiamo presso l’Osteria da Baffo, condotta dai simpaticissimi e disponibilissimi Stefano e Paola. Pranzo davvero ottimo, che ha soddisfatto anche i palati più esigenti della comitiva, ma il tempo passa veloce e inesorabile e alle tre e mezza abbiamo l’appuntamento per la visita guidata alla Risiera. Non ci rimane quindi altro da fare che assaporare le prelibatezze preparateci e, chiuso con l’amaro offerto dalla casa, partire alla volta di San Sabba dove arriviamo esattamente all’ora stabilita.
All’interno della Risiera la comitiva viene divisa in due gruppi, ognuno dei quali è condotto da una esperta guida che illustra e descrive dettagliatamente i vari edifici di cui è composto il complesso e ciò che vi è accaduto all’interno; davvero cose da far venire i brividi e che, pur con le debite proporzioni numeriche, era esattamente ciò che avveniva in tutti i campi di sterminio nazisti: l’eliminazione di prigionieri che “scomparivano” nel nulla, ovvero nei forni!
La morale che si ricava dalla doppia visita a Basovizza e a San Sabba, senza voler insegnare nulla a nessuno, è che le opposte ideologie alla fine usano sempre gli stessi mezzi per imporre, comunque la si voglia chiamare, una dittatura...
Conclusa la visita siamo ripartiti verso casa, con in programma una sosta per lo spuntino serale che però il maltempo frattanto formatosi e il gran temporale che ne è seguito ci hanno impedito. Non ci rimaneva quindi altro da fare che proseguire dritti fino in Baita consumare il sacrosanto spuntino, e così è stato.
A conclusione della giornata tutti a casa contenti e soddisfatti, almeno così ci è parso, con appuntamento alla prossima.