Monte Canino - Gruppo Alpini Crocetta del Montello

Vai ai contenuti
Monte Canino
Non ti ricordi quel mese d’aprile,
quel lungo treno che andava ai confini
che trasportava migliaia di alpini:
su, su correte è l’ora di partir.

Dopo tre giorni di strada ferrata
e altri due di lungo cammini
siamo arrivati sul monte Canino
a ciel sereno ci tocca riposar.

Non più coperte, lenzuola, cuscini
non più l’ebrezza dei tuoi caldi baci,
solo si sentono gli uccelli rapaci
la tormenta e il rombo dei cannon.

Se avete fame guardate lontano
se avete sete la tazza alla mano
se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca la neve ci sarà.

Alla mattina il tenente fa sveglia
e tutt'a un tratto riunisce i plotoni
e sulle cime degli alti burroni
tutti insieme il fucile si sparò.

E più di venti li ho visti a morire
e tutti gli altri li ho visti a scappare
e si sentivano tra loro gridare
"se ci rendiamo saremo prigionier".

------------------------------------------

Le ultime tre strofe aggiunte, inedite, ricavate dagli appunti di "naja" del M.o Silvano De Francesco, confrontati con l'articolo "Una canzone inedita" di F. Frisara pubblicato su L'Alpino del 1 aprile 1933.
Torna ai contenuti