ANNO SCOLASTICO 2009-2010 |
Tema: Tra Piave e Montello, Fiume e Colle Sacri alla Patria. Come vedi e cosa proporresti per lo sviluppo naturalistico e turistico del loro ecosistema? |
Bryan Buratto, nato a Montebelluna il 17/9/1996, Classe III E |
Svolgimento |
I
detriti portati dai fiumi continuavano ad accumularsi e in moltissimi
anni, con l’inarcamento del fondale marino nacque un colle che venne
chiamato moltissimo tempo dopo Montello. Quando
comparvero i primi uomini nel Veneto varie persone andarono ad abitare
su di esso e nei dintorni. La
repubblica di Venezia,dopo le conquiste nella terraferma ,chiedeva tante
querce al Montello per rinforzare il terreno delle sue isole e per
costruire le sue navi. Dopo
molti anni cominciarono a sorgere i piccoli villaggi che tutt’ora
circondano o sono sul Montello. Adesso
per gli abitanti di questi paesi il Montello è diventato un museo a
cielo aperto,con entrata gratuita. Il colle assomiglia a un gigante buono sempre addormentato,pronto a donarci i frutti dei suoi alberi e a proteggerci con essi. Non molto tempo fa ero a casa e mi annoiavo,il cielo era tutto grigio e sapevo che la pioggia non si sarebbe fatta aspettare a lungo. Decisi comunque di andare a fare una passeggiata con il mio cane proprio sul Montello, per passare un po’ di tempo. Quando arrivai alla strada che mi avrebbe portato all’interno del bosco,però,vidi e sentii sulle mie mani alcuni fiocchi di neve. Nonostante il tempo proseguii. Decisi poi di fermarmi sotto un grande albero che riusciva,nonostante la neve ormai fitta,a proteggermi. Restai lì a godermi quella bellissima nevicata. Dopo circa mezz’ora il Montello era mutato completamente, la neve che ricopriva i rami degli alberi sembrava volesse proteggerli dal freddo con una coperta che lei stessa creava;i pochi fiori che c’erano prima erano spariti sotto un manto di neve bianchissima. Si vedevano scoiattoli che correvano a razzo sui fili della luce,saltavano con estrema abilità da ramo a ramo per arrivare il più presto possibile alla loro tana. Era uno spettacolo davvero magnifico. Con questa mia avventura ho capito che è importante avere un posto come il Montello vicino a casa dove potersi rigenerare di tanto in tanto. Quel giorno,oltre a vivere una bellissima avventura,mi accorsi che c’era davvero poca gente;pensai che ciò fosse dovuto al brutto tempo,ma quando tornai i giorni successivi vidi soltanto pochi bambini con i loro genitori che giocavano a battaglia di palle di neve. Adesso sono qui a scrivere questo tema e a pensare a come rendere più famoso il Montello;ho avuto alcune idee che spero possano andar bene. Poiché il Montello è un labirinto di strade e sentieri,si potrebbero creare dei percorsi-natura con dei cartelli che spiegassero la flora e la fauna presente sul posto (inserendo anche delle immagini) Si potrebbero organizzare delle visite guidate sia per visitare il Montello sia per esplorare,ovviamente in presenza di esperti,le grotte del colle. Creare delle aree picnic attrezzate con tavoli,panchine,cestini e piccoli caminetti è un’altra bella idea per attirare visitatori. Un’altra “opzione” sarebbe quella di fare più pubblicità progresso,magari chiedendo ai professori di artistica delle scuole del posto di creare dei cartelloni da cui ricavare dei volantini da distribuire nei paesi vicini. Infine ci sarebbe la possibilità di ripopolare l’ambiente con le querce. E dopo aver parlato del Montello come si può non parlare del Piave? Questo fiume è stato sempre importante perché fin dal medioevo veniva usato per il trasporto di merci;si usufruiva della sua acqua per irrigare i campi;era anche fonte di cibo grazie ai pesci che si trovano nelle sue acque. La repubblica di Venezia usava il Piave per il trasporto dei tronchi delle querce. Adesso del Piave,oltre alla sua acqua,viene utilizzata molta della sua ghiaia,ma questa non è mai una buona cosa perché quando si toglie troppa ghiaia gli argini si indeboliscono e aumenta il rischio di inondazioni. Finché l’acqua trova la ghiaia,penetra nel terreno,ma quando questa è poca,l’acqua,trovando terreno argilloso,non riesce a penetrare in profondità dando luogo nella bassa pianura a inondazioni. Pur essendo il paesaggio del Piave quasi totalmente diverso da quello del Montello,permette di vivere sensazioni simili a quelle che si provano dentro al bosco perché si è immersi nella natura;si vedono degli animali che gli abitanti delle città neanche lontanamente si sognerebbero di incontrare. Quando il paesaggio è innevato,assomiglia ad un immenso deserto di ghiaia dove gli alberi presenti nelle piccole isolette sembrano oasi. Il dolce suono dell’acqua riesce a coprire i rumori fastidiosi delle macchine e della “città”;pare di essere all’interno di una bolla,isolati dal resto del mondo;si possono vivere,anche se per pochi minuti,la calma e la tranquillità che ormai è difficile sperimentare nel mondo di oggi. Per migliorare la situazione del Piave si potrebbero creare delle aree picnic opportunamente attrezzate e ovviamente sarebbe necessario diminuire l’uso della ghiaia. Spero che i miei consigli possano migliorare il Piave e il Montello,spero che possano essere messi in pratica perché sarebbe davvero un peccato non valorizzare luoghi così belli. |