Mamma mia vienimi incontro
Mamma mia vienimi incontro,
vienimi incontro a braccia aperte:
io ti conterò le storie
che nell’Africa passò.
Era il sei del triste maggioed a Massaua siam sbarcati:noialtri alpin siamo andatiin Abissinia a guerreggiar.
Maledette quelle contrade,
quei sentieri polverosi:
sia d’inverno, sia d’estate
qua se crepa dal calor.
Baldissera manda a direche il nemico e sui confini,c’è bisogni degli alpiniper poterli liberar.
Appena messo piede a terra,
abbiam sentito la triste storia
che gli alpini con grande gliria
son morti a crociat-et.
Se avrem finite le cartucce,che ne abbiam centosessanta,combatterem all’arma biancae grideremo viva il re.
Viva il re e la regina,
la pagnotta e la cinquina,
Menelik dall’Abissinia
lo vogliamo discacciar.
Lo vogliamo discacciareal di là dei suoi confinie davanti a noi alpininon gli resta che fuggir!
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Il motivo di questa canzone è stato rintracciato dal coro della S.A.T. di Trento per interessamento del conte ing. Paolo Caccia Dominioni, che mise in contatto i fratelli Pedrotti con le persone che ricordavano esattamente il motivo musicale per averlo ascoltato dalla viva voce di un combattente, reduce dalla battaglia di Adua. La Commissione ha ritenuto di dover inserire nel proprio canzoniere la melodia per questo motivo, utilizzando per il testo una versione analoga che ci è sembrata più completa (otto strofe invece di cinque) pubblicata nel 1935 su L'Alpino a cura di un reduce dalle guerre d'Africa