15/07/2014
LA BENEDIZIONE DEL GAGLIARDETTO
del 6 maggio 1962
Il Gruppo Alpini di Crocetta del Montello rinasce quindi, nella Sezione di Treviso, dopo tutta una serie di riunioni e incontri preliminari, il 6 maggio 1962 poiché, evidentemente era stata completamente persa memoria degli eventi del 1931, pur essendo viventi,a questa data, diversi protagonisti di allora, compreso quel Vittorio Dinello che, pur per un breve periodo, ne fu il Capogruppo. Prima di questa rinascita, gli Alpini del nostro Comune che aderivano all'A.N.A. erano iscritti, per la maggior parte, a quello di Cornuda, ricostituito invece già nel 1956. Qualcuno era iscritto a Montebelluna. Alcuni dei promotori dei quali siamo riusciti ad avere notizia, furono Carletto Ancilotto classe 1933, ufficiale degli alpini, †24/03/2000; Giuseppe Bolzonello classe 1932 †11/04/1991, Fernando Dalla Lana classe 1932, i fratelli Giovanni e Giuseppe Fontanella il primo classe 1887 †26/02/1985, il secondo classe 1912 †09/10/1983, Giuseppe Poloni (divenutone il primo Capogruppo) classe 1932, Raffaele Tonello classe 1915 †21/11/2012, Antonio Tormena classe 1932, †19/12/1981, Virgilio Truccolo classe 1931 e Antonio Zampieri classe 1902, †12/03/1963. Molto probabilmente ve ne furono altri, ma queste sono le notizie che abbiamo potuto raccogliere finora. Se ci perverranno altre informazioni e, soprattutto, qualche documento, saremo ben lieti di aggiornarle. Costoro, riunitisi presso l'Osteria Salandin, che poi per tanti anni ne rimase la Sede, fondarono il Gruppo Alpini di Crocetta del Montello (il primo e fino al 1978 unico Gruppo del Comune) e ne costituirono il primo Consiglio provvisorio, nominando nella loro prima riunione, quale Presidente Onorario il Cap. Valentino Morello di Ciano il quale, peraltro, non fece in tempo a vedere la rinascita del Gruppo perché andò avanti prematuramente il 22 febbraio 1962, quando mancavano soltanto poco più di due mesi alla cerimonia costitutiva. L'entusiasmo era alle stelle: non si deve scordare che nei nostri paesi in quegli anni quasi non c'era famiglia che tra i suoi componenti maschi (allora non esisteva leva né servizio militare volontario femminile) non contasse almeno un Alpino (padre, fratello, figlio, marito...) e ancora tanti, tantissimi erano quelli che avevano combattuto nei due conflitti mondiali, soprattutto nell'ultimo, del quale erano vivissimi nelle memorie i ricordi dei caduti e dispersi, come pure dei gravi fatti accaduti in paese durante l'occupazione tedesca (leggi i fatti narrati dal Cap. Morello clicca qui). Per tutti gli alpini l'orgoglio di poter avere un proprio Gruppo autonomo era palpabile, si sentiva nell'aria; in paese quasi non si parlava d'altro. I grandi preparativi sfociarono in quella memorabile giornata del 6 maggio 1962, il cui ricordo preferiamo lasciare al calore delle parole che il compianto Danilo Carraro, impiegato comunale, scrisse in un articolo che il quotidiano "Il Gazzettino", di cui era corrispondente dal nostro paese, pubblicò il giorno successivo, lunedì 7 maggio 1962, unico documento che abbiamo trovato e che riportiamo testualmente, oltre al bellissimo servizio fotografico, parte del quale pubblichiamo qui e che testimonia la grandiosa, irripetibile partecipazione di Alpini e della popolazione; basta dare un'occhiata alle fotografie n. 9 e 10 per vedere il piazzale della Chiesa e Viale Antonini stracolmi di Penne Nere a perdita d'occhio (ben 1500 scrive Carraro) e, si noti, tutti "vestiti da festa", giacca e cravatta! (oggi, purtroppo, anche alle nostre feste e adunate nazionali si vede ben altro...). Ma leggiamo assieme questa cronaca, riportata anche da «L'Alpino» nel numero del mese di maggio dello stesso anno.
E' significativo, a distanza di tanti anni, ancora stretti nell'abbraccio tra le sponde del Piave e le doline del Montello, pur se questi luoghi sacri alla Patria non sono certamente più quelli di una volta a causa dell'inciviltà dell'uomo che li ha deturpati in modo spesso irrimediabile, rileggere questo articolo nel quale sono minuziosamente riportati i nomi di molte persone, Autorità Civili, Militari, Religiose ed altri partecipanti, tanti del quali oggi, ad iniziare dall'indimenticato estensore del "pezzo", non sono purtroppo più tra noi. Nel nostro gergo essi non sono morti, sono semplicemente "andati avanti", molti di loro lasciando comunque un indelebile ricordo nella nostra memoria e un incolmabile vuoto nella società civile oltre che nella nostra Associazione. |
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Breve descrizione delle immagini che si riferiscono alla cerimonia della Benedizione del Gagliardetto
1. Deposizione corona alla lapide che ricorda i Caduti della Prima Guerra Mondiale presso le Scuole Elementari di Crocetta
2. Id. - Si può notare il bellissimo striscione dipinto per la nascita del Gruppo dal pittore Zaniol
3. Id. - Si riconoscono il "vecio" Giovanni (Nani) Fontanella (classe 1887) e il "bocia" Giuseppe Mazzocato (classe 1939)
4. La sfilata, partita dalla "piazza" di Rivasecca, passa davanti alla Caserma dei Carabinieri
5. Sfilano le Bandiere ed i Labari in Via Martiri
6. Un'altra veduta della sfilata in Via Martiri
7. La Fanfara della Brigata Alpina Cadore esce da Via Martiri e si immette in Via Erizzo
8. La sfilata passa davanti al palco delle autorità sistemato all'incrocio tra Via Erizzo e Via Sant'Anna
9. La sfilata giunge di fronte alla Chiesa; si può notare il grande numero di Alpini che riempiono Viale Antonini
10. Il flusso della sfilata (1.500 Alpini!) nel piazzale della Chiesa che non riesce a contenerli tutti.
11. Si prepara lo schieramento per la Messa. Il "vecio" Toni Tormena da le ultime disposizioni
12. Il Carabiniere in alta uniforme. E' un giovane Giorgio Morucci, poi sempre rimasto a Crocetta
13. I Gagliardetti ed i partecipanti sull'attenti in un momento della celebrazione religiosa
14. Id. sull'altro lato, con le Autorità Civili e Militari
15. La foto ricordo. Si può riconoscere, tra gli altri. Padre Carlo Marangoni