Questa la nostra Adunata.
Diversamente dal solito, quando partecipiamo alle adunate con una
trasferta di qualche giorno, stavolta eravamo troppo "vicini" (soltanto 25
chilometri), per cui abbiamo pensato, giusto o sbagliato che possa
sembrare (a noi ovviamente è parso giusto), lasciare spazio a chi
sarebbe venuto da più lontano, e così non abbiamo avuto una "base"
bassanese.
Fin da lunedì 5 maggio, però, alcuni di noi hanno
ugualmente cominciato a fare qualche visita a Bassano per
"controllare" che tutto andasse bene.
Martedì 6 maggio abbiamo accolto a Crocetta del Montello la "Marcia
della Memoria", una ventina di Alpini dei tre Gruppi di Treviso
(Città, Salsa e Reginato)
che, accompagnati dalla mula "Asia", sono partiti da
Nervesa della Battaglia per recarsi a Bassano a piedi
facendo alcune tappe, la prima delle quali da noi.
Al loro arrivo, presente il Sindaco e diversi Alpini,
l'Alzabaniera, gli Onori ai Caduti al Monumento
alla Mamma dei Caduti in Piazza Marcato e poi... tutti in baita per il rancio, prima
del riposo presso il salone dell'ex Istituto Pontello ora sede del "Museo
del 900 e della Grande Guerra".
La comitiva è ripartita da Crocetta mercoledì 7
maggio, di buon'ora, per la seconda tappa di avvicinamento a Bassano
Giovedì 8 è partito da Crocetta di un'altro gruppetto di Alpini a piedi
che, passando per il Monte Tomba e, sabato
mattina, per Cima Grappa, dove hanno presenziato alla
solenne cerimonia, si sono poi trasferiti a Bassano, dove a mezzogiorno,
sempre sabato, ci si
è ritrovati per una succulenta "asparagata" dall'amico Aldo.
Ma alla sfilata non si poteva proprio mancare, e così abbiamo
organizzato un pullman, tutto per noi, con il quale siamo partiti alle
6,30 per essere già alle 7,30 a Bassano, pronti ad occupare un posto
lungo le transenne per poter vedere ed applaudire la sfilata fintantoché
non sarebbe toccato a noi.
Abbiamo quindi avuto modo di goderci la sfilata dall'inizio fino attorno
alle 14,00, quando abbiamo iniziato a radunarci all'ammassamento dove, a
conferma dell'enorme partecipazione, abbiamo atteso il nostro turno
oltre tre ore e mezza, tanto che qualcuno voleva quasi rinunciare ma,
alla fine, come sempre, ne è valsa la pena e la lunga attesa, durante la
quale abbiamo ingannato il tempo all'alpina, cioè cantando, è stata
ampiamente ripagata.
Qualcuno ha sostenuto che è stata la più grande adunata mai fatta; non
sappiamo se sia vero, anche perché, a file di otto anziché dei soliti
dodici, significa aggiungerne una ogni tre e quindi allungare la sfilata
di ben un quarto e ciò può ingannare. Ciò che però è certo, è che lungo tutta la
sfilata, dall'inizio alla fine una marea di gente seguiva e applaudiva
gli alpini. Non sarà forse stata la più grande adunata, ma certamente al
livello di Trieste, Parma e Cuneo, solo per citarne alcune recenti.
La sfilata, come sempre, è qualcosa di unico, di incredibile, che è
difficile da raccontare; va vissuta, partecipata, assaporata, oseremmo
dire ...goduta!
Ma anche stavolta è finita. Felici, orgogliosi, ci avviamo al pullman
che ci aspetta per riportarci a casa sennonché capita il prevedibile
imprevisto. Stavolta abbiamo perso una signora, moglie di un Alpino che
è rimasta fin dalla mattina a vedere la sfilata; ma si tratta solo di
ritardare il rientro di un'oretta, giusto il tempo di rintracciarla e
caricarla sul pullman.
A questo punto non rimane che puntare dritti verso
baita, la nostra Casa degli Alpini, dove il bravo Gianni, aiutato da
Delvis (i due non sono venuti a Bassano per altri impegni), ci stanno
preparando una pastasciutta fumante per chiudere in bellezza la
giornata. E così è stato.
Ci lasciamo attorno alla mezzanotte con la consapevolezza di aver
vissuto una giornata di grande alpinità e con la certezza che tante
altre verranno.
Chiudiamo questa pagina della nostra storia con alcune
immagini dei giorni che vi abbiamo pur brevemente raccontato. Alla
prossima.
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